Perché usare lenti a contatto in pediatria e negli adolescenti

Potrebbe essere una sorpresa per i genitori, ma le lenti a contatto rappresentano oggi un pilastro delle correzioni ottiche nei bambini con difetti rifrattivi. Generalmente si è abituati a pensare che la lente a contatto può essere utilizzata solo quando il portatore è in grado di gestirle autonomamente, questo però non è del tutto vero, infatti i genitori hanno un ruolo fondamentale nell’incentivarne l’utilizzo e nell’accompagnare sin dall’infanzia il bambino che aiutato dal genitore può tranquillamente portare le lenti a contatto.

Ancora qualche timore sulle lenti a contatto?

La gestione delle lenti è la paura più frequente che accomuna tutti i genitori che si avvicinano a questo tipo di correzione per la prima volta. E’ naturale avere il timore di non essere capaci di applicare le lenti a contatto al proprio bambino, ecco perché l’aiuto di una figura specializzata è indispensabile alla formazione del genitore sia per la gestione che per la manutenzione delle lenti a contatto in pediatria.

Considerazioni ed alternative alla SilSoft nella cataratta congenita

Per tantissimi anni, la lente SilSoft è stata al centro di dibattiti tra i contattologi esperti per numerosi aspetti negativi che questa lente nascondeva, ma allo stesso tempo è stata la più raccomandata dagli oftalmologi pediatrici.

Aspetti negativi
è una lente poco elastica
ha una superficie che tende a sporcarsi molto.
ha un limitato range costruttivo sia in diottrie che in parametri legati alla forma.
ha una zona ottica lenticolare molto piccola.

Aspetti positivi
semplice nella gestione ed applicazione.
interamente rimborsata dal sistema sanitario nazionale
approvata FDA per utilizzo notturno prolungato fino a 30 giorni consecutivi.

Esistono alternative alla SilSoft?
Purtroppo, al momento non esistono identiche alternative alla SilSoft. Esistono tuttavia numerose lenti customizzate che permettono un’ottima correzione del difetto rifrattivo indotto dall’afachia chirurgica nella cataratta congenita.

Quali sono gli svantaggi nell’uso di una LAC differente da SilSoft?
sicuramente il più grande svantaggio è quello di non poter più fare dormire la notte il vostro bambino con la lente a contatto indossata a meno che non sia una lente rigida gas permeabile in materiale altamente traspirante.

Quali sono i vantaggi nell’uso di una LAC differente da SilSoft?
una lente morbida customizzata offre la totale correzione del difetto rifrattivo, puntando al miglior obiettivo individuato durante la visita oculistica o l’esame in narcosi. Un vantaggio considerevole è quello che la lente rimane più bagnabile quindi più pulita.

Perché non è consigliata la lente RGP nelle cataratte congenite?
benché la lente rigida gas permeabile consente di poter dormire con la lente e fornisce una totale correzione del difetto rifrattivo, rimane sempre una lente rigida applicata in un bambino, che, in caso di necessità/urgenza potrebbe non essere gestita correttamente dai genitori o dai piccoli centri ospedalieri con scarsa esperienza nell’oftalmologia pediatrica.

Quale la migliore lente nella cataratta congenita?
Seppur con numerosi aspetti negativi senza alcun dubbio continuerei a consigliare la SilSoft nella cataratta congenita. La semplicità d’uso, la sicurezza e la totale rimborsabilità da parte del Sistema Sanitario Regionale fanno di questa lente la migliore scelta nel paziente pediatrico.

E se la SilSoft dovesse uscire fuori produzione?
L’alternativa potrebbe risiedere in una lente morbida customizzata e studiata sui parametri corneali di ogni singolo bambino.

Lenti a contatto morbide

Numerose caratteristiche chimico fisiche contraddistinguono e classificano una vasta gamma di lenti a contatto morbide. La scelta di polimeri personalizzati e scelti per ogni portatore riduce sensibilmente il discomfort, sensazione di corpo estraneo e secchezza oculare quando la lente è applicata.
L’innovazione delle caratteristiche delle lenti a contatto tende a aumentare sensibilmente l’apporto di ossigeno in cornea durante l’utilizzo, riducendo il fenomeno di ipossia che è causa di numerose alterazioni e talvolta infezioni oculari.
Le lenti a contatto sono progettate per numerosi difetti rifrattivi anche combinati quali miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia, customizzate e costituite da materiali per un uso da giornaliere, settimanali, mensili, trimestrali, semestrali ed annuali.

Biocompatibili

La caratteristica principale delle lenti a contatto biocompatibili è quella di non avere trattamenti superficiali che potrebbero in qualche modo alterare i processi di riparazione tissutale. Le lenti a contatto a porto prolungato sono adoperate ed approvate FDA anche a porto notturno (1 settimana consecutiva notte e giorno) come bendaggio dopo la chirurgia oculare. È disponibile anche per la correzione di difetti rifrattivi.

L.a.c. nello sport

Quando si sceglie la miglior tipologia di lenti a contatto nello sport è necessario tenere conto di molteplici fattori tra cui il tempo di utilizzo, l’ambiente e le esigenze fisiche come il contatto con il corpo o movimenti repentini.
Le lenti a contatto morbide sono generalmente considerate migliori per lo sport in quanto sono più stabili ed adese all’occhio rispetto alle L.A.C. rigide gas permeabili (semirigide) con una minor probabilità di decentramento o rimozione involontaria. Negli sport quali rugby dove avviene un contatto fisico repentino o sport dinamici ad esempio il tennis è consigliata una lente di tipo morbida. In alcuni sport che vengono praticati in ambienti sporchi potenzialmente pericolosi sul piano di contaminazione è opportuno utilizzare lenti a contatto monouso.
Sport quali alpinismo, regate e sport automobilisti ove prevista una maggior permanenza delle LAC indossate con l’impossibilità di gestione è consigliabile valutare una lente in silicone idrogel altamente permeabile all’ossigeno approvate per un utilizzo prolungato anche per qualche giorno consecutivo. Un’alternativa ad alcuni sport potrebbe essere l’ortocheratologia in cui le lenti rigide gas permeabili opportunamente progettate vengono indossate durante il sonno e poi rimosse durante il giorno. Questa tipologia di applicazione prevede una temporanea modifica della curvatura corneale correggendo temporaneamente il difetto visivo durante tutta l’intera giornata, annullando di fatto la necessità di adoperare occhiali o lenti durante le ore di veglia.
In alcuni sport come boxe o karate non sono ammessi gli occhiali raccomandando proprio l’utilizzo di lenti a contatto morbide. In alcuni sport acquatici le lenti a contatto non dovrebbero essere usate per un alto rischio infettivo.

Rigida Gas Permeabile

Le lenti a contatto RGP (rigide gas permeabili) sono le più anziane nella progettazione di lenti e per questo motivo esistono numerose geometrie e numerosi materiali. Correggono molto bene difetti rifrattivi elevati ed ancora oggi sono largamente diffuse per l’ampia scala costruttiva. La percezione di corpo estraneo negli anni si è molto ridotta grazie anche all’innovazione nella progettazione e a torni a controllo numerico in grado di personalizzare ed ottimizzare con precisione di pochi micron i bordi e la superficie interna.
Prevalentemente sono diffuse e consigliate nei casi di miopia ed astigmatismo elevato, nel cheratocono, successivo a trapianto di cornea e nel nistagmo.

Lenti a contatto ibride per cheratocono

La lente a contatto ibrida è una lente costituita da un materiale gas permeabile (RGP) al centro e da una periferia morbida, questo garantisce una correzione visiva pari ad una lente rigida con il comfort di una lente morbida. Ampiamente diffusa in pediatria questa lente a contatto corregge efficacemente astigmatismi elevati, è utilizzata anche nel cheratocono e successiva a cheratoplastica (trapianto corneale).

Tecnica applicativa per la lente a contatto ibrida

Nella scelta di una lente adeguata in casi di irregolarità corneali, la tecnica per una lente ibrida è differente rispetto a lenti morbide e rispetto a lenti semirigide (RGP). L’esperienza nella determinazione nell’insieme dei parametri di lenti morbide e rigide massimizza il risultato visivo ed il comfort oculare diminuendo la sensazione di secchezza oculare e la sensazione di corpo estraneo. 

Come applicare la lente a contatto ibrida

Nella manutenzione, questa lente, può essere considerata analoga ad una lente morbida e viene trattata con soluzioni  di perossido di idrogeno per la disinfezione e pulizia e con una soluzione salina monodose per  l’applicazione. Durante l’applicazione, infatti, questa lente va posta su una ventosa a gomma vuota e colmata fino al bordo con soluzione salina monodose, avendo cura durante l’inserimento nell’occhio , che deve avvenire necessariamente dal basso verso l’alto, di evitare la fuoriuscita della soluzione salina al fine scongiurare la formazione di bolle d’aria dannose per l’epitelio corneale e che  compromettono il risultato visivo.

Sclerali

Le lenti a contatto sclerali sono RGP (rigide gas permeabili) di grande diametro e sono consigliate in casi estremi successivi a chirurgia corneali, in caso di cheratoconi elevati o nell’occhio secco severo (es. S. Sjögren).
Il serbatoio di soluzione fisiologica e lacrima che si pone tra cornea e superficie interna della lente garantisce una buona lubrificazione della superficie oculare oltre che la regolarizzazione delle aberrazioni legate ad astigmatismi irregolari.

Protesiche Estetiche

Le lenti a contatto realizzate e personalizzate prevalentemente a scopo estetico, ricostituiscono simmetria estetica alle deturpazioni oculari. Utilizzate prevalentemente nell’opacizzazione totale della cornea e nei microftalmi. È possibile realizzare lenti che riproducono fedelmente il disegno dell’iride con la possibilità di essere graduate al centro sono utilizzate nell’aniridia e nei colobomi iridei al fine di ripristinare il diaframma irideo.

Lenti a contatto e corona virus covid 19

Intervista Francesco Bonsignore Corriere della Sera
Estratto intervista del  09/04/2020 covid 19 e lenti a contatto

«La raccomandazione da fare resta quella di lavarsi molto bene le mani prima e dopo aver utilizzato le lenti. Fortunatamente sono dispositivi in genere non manipolati da terzi (ad eccezione dell’aiuto che possiamo dare a un bambino). Le lenti ce le mettiamo da soli quindi non può esserci un contagio in questo senso» ci spiega Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia all’Università Statale di Milano. «È vero – chiarisce il dottor Francesco Bonsignore, ortottista dell’ospedale San Giuseppe di Milano – che le lenti più utilizzate sono proprio quelle in silicone Hydrogel, che hanno dato prova di mantenere la famiglia dei Virus Sars (quindi anche il Covid 19) sulla superficie per un tempo prolungato, da qui nasce l’indicazione, se si è a rischio di contatto ambientale con il virus, come per esempio gli operatori sanitari o i conviventi di pazienti affetti, di utilizzare preferibilmente gli occhiali ma, se le lenti a contatto sono indispensabili, sono fortemente indicate quelle a ricambio giornaliero». Sono proprio le giornaliere, rispetto alle settimanali o alle mensili che hanno una quantità minore di silicone e con quelle si abbassa il rischio di «catturare il virus». Inoltre cambiandole ogni giorno i rischi si abbattono ulteriormente.

Intervista covid 19 e lenti a contatto

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella COOKIE POLICY